NDE di Michael G
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I servizi di emergenza sopraggiunsero con l' ambulanza
e il paramedico pensò che io avessi una appendicite acuta. Mi portarono subito a
bordo dove io entrai in shock, mi stabilizzarono e mi trasportarono all'
ospedale. Il conteggio dei miei globuli bianchi era normale e ai raggi X la mia
appendice appariva avvolta attorno al mio colon - chissà magari aveva paura
della macchina fotografica. A causa del the che avevo bevuto dovettero aspettare
prima di intervenire per esser certi di non dare adito alla peritonite. Una
volta firmate le scartoffie per l'intervento mi sentii in pace, come se stessi
per andare in un luogo dove sentivo che avrei ottenuto le risposte a più domande
di quante avessi mai potuto desiderare di porre. Alle 5.45pm venni portato in
carrozzina nella sala e mi misero una maschera d'ossigeno gialla sul volto e mi
dissero di inalare profondamente mentre scherzavano con me, e mi dissero di
contare alla rovescia partendo da cento, ma non sono nemmeno arrivato a 97 e mi
ritrovai come di notte con un cartello "Non disturbare" attaccato alla porta.
Fu come vedere un filmato in videocassetta, quelli che
premi il pulsante riavvolgi e vedi il film all' incontrario, come la mia vita
era stata, e per me era come il giorno del giudizio, e rividi la mia nascita, e
poi un sipario rosso venne giù e quella era la fine, era la pace. La cosa che
successe dopo, ricordo che vidi la luce della sala operatoria e che stavo
fluttuando, e guardai in basso e vidi il dottore e l' infermiera lavorare sul
mio basso addome. Con il lato di un occhio intravidi una scintilla di luce
bianca quasi come si trovasse dietro di me, e mi girai nella direzione della
scintilla di luce e vidi un portale di sfavillante luce candida, e un sentimento
di amore incondizionato emanare da quel portale, e volai attraverso quel portale
così veloce come se avessi avuto le bretelle in fiamme, e mi sentii a casa,
addentro all'amore incondizionato di quella Luce Bianca, che rivitalizzò il mio
spirito. C'era un arco di nimbi bianchi che transitavano sopra di me in un cielo
azzurro, il suono come di vento nella pineta, e io ero come nel mezzo di tutto
questo. Vidi come era l'inferno, non fuoco e faville, con anime torturate, no,
l' inferno era fatto di colline color dell' oro su cui salivano le ombre oscure
delle anime.
Vidi la mia nonna che morì in Florida nel Gennaio del
1972, la bellezza della mia nonna come io la ricordavo quando mi abbracciava ed
io la abbracciavo, e mi parlò senza muovere le labbra. Mi disse di consegnare un
messaggio ai miei due fratelli Harold e Richard, a mia sorella Angela e alla
mamma, e il messaggio era che dire mi dispiace è facile, ma nel chiedere perdono
invece impari una lezione perchè devi prima perdonare te stesso per aver fatto
del male a qualcuno. La seconda persona che vidi era Big Joe che morì di
asfissia in Florida nel 1981, Big Joe, che mi diede per Kathleen, sua moglie, un
messaggio: sarò qui ad aspettarti, e anche Big Joe lo disse senza muovere le
labbra. Poi vidi il mio compagno di vita, Roger dalla Pennsylvania, e io lo
chiamai, Roger, e io e Roger volteggiamo abbracciati e le nostre anime divennero
ancora una volta una anima sola come lo furono quella volta quando facemmo
l'amore in una jacuzzi in Florida nel 1986. Roger mi sospinse via da sè e senza
muovere le labbra mi disse che dovevo tornare indietro, ma che lui mi avrebbe
aspettato. Mi sentii disorientato, Roger era svanito e io stavo in piedi innanzi
alla immagine di Nostro Signore Gesù Cristo appena morto sulla Croce, e sentii
le voci della equipe chirurgica gridare il mio nome e vidi il mio corpo in fondo
al tunnel e la cosa successiva che ricordo è qualcuno che mi sollevava le
palpebre e sciabolava con una luce nei miei occhi dicendo: è tornato.
Descrizione dell'esperienza:
Nel 1994 mi trovavo in ospedale in Texas su di un
tavolo operatorio, per una appendicectomia. In passato ebbi un attacco cardiaco,
e molti anni dopo mi venne diagnosticata la
sindrome di Marfans,
ed inoltre sono diabetico. Alla fine del 1994 il mio amico e compagno di una
vita, Roger, soccombette a delle complicazioni correlate all' Aids nella Virgina
occidentale. Io pregai Dio che non facesse soffrire Roger, avrei voluto
intrufolarmi nella tomba e morire con lui il mio compagno, e pregai Dio di
concedermi la morte. Mi aggiravo come uno zombie e ogni tanto sentivo sintomi
influenzali e spesso piangevo fino a quando non riuscivo ad addormentarmi
sperando dopo di sentirmi meglio. Ma nulla di tutto questo mi fu di aiuto, e nel
Dicembre del 1994 mi svegliai piegato dal dolore, e quando andai in cucina per
prepararmi una tazza di the pensai di avere una influenza intestinale ma il the
non funzionava, e capii allora di essere in guai seri e chiamai mia madre per
dirle per favore di andare dalla vicina, la zia Floria, e dirle di telefonare al
911, ed io la seguii fino alla porta della zia perchè non me la sentivo di
rimanere da solo.