NDE di Sylvia W
|
Descrizione dell'esperienza:
Ero andata a trovare il mio ragazzo, o
compagno di vita, v'era anche suo fratello venuto da un'altro Stato [degli USA]
con una ragazza che aveva appena conosciuto. Erano seduti tutt'e tre ubriachi
attorno al tavolo, che ridevano e se la spassavano. Avevo il raffreddore ed
un'infezione all'orecchio, e proprio non potevo più sopportare il loro
comportamento. (Prima di morire, nel 1973, mio marito aveva scelto quest'uomo
come mio prossimo marito. Egli savepa che non aveva più molto da vivere e temeva
che non mi sarei più risposata (cosa che non feci mai). Il mio compagno aveva
una ditta accanto alla nostra agenzia immobiliare e sembrava un un'uomo molto
perbene. Eravamo buoni amici, ma entrambi non sapevamo che era soggetto
all'alcolismo poichè lo vedevamo soltanto negli orari di lavoro. Ho tentato in
tutti i modi possibili di farlo smettere di bere, invano. Quindi lo misi davanti
alla scelta: o io, o la bottiglia.
Scelse la bottiglia, e io lo lasciai, dopo
una relazione durata cinque anni (veramente erano 4 anni che stavamo insieme).
Ero seduta su uno sgabello da cucina girevole (uno di quelli alti come da bar).
Quando mi voltai per alzarmi ed andarmene, sentì come iniziai a cadere. La
prossima cosa che seppi, è che mi tovavo al di sopra del tetto della casa.
Potevo vedere attraverso il tetto, e accasciato al suolo vidi un corpo femminile
- dalla grandezza di una bambola tipo Barbie. Avevo una vista ed un'udito
eccezionalmente acuti.
La donna che era con loro balzò sù e corse a
voltare il corpo col viso verso l'alto. Vidi ora che si trattava del corpo che era stato il mio. Aveva
una grande ferita sulla destra della fronte, ed il sangue gli scorreva sulla
faccia fino sul pavimento. La donna si alzò per prendere un'asciugapiatti dal
lavello e cercò di lavar via il sangue dagli occhi e dalla faccia. L'asciugamano
era piuttosto bagnato e non faceva che diluire il sangue. Accorse pure il
fratello per sentire il battito all'arteria del collo. "Non sento alcun
battito!" Provò a sentire anche entrambi i polsi. La donna si chinò col viso
accanto al naso del corpo e gli mise una mano sul petto. "Non respira più!"
Il fratello posò l'orecchio sul cuore. La
donna svelta fece una breve respirazione bocca a bocca, ed il fratello iniziò
con un massaggio cardiaco. Il mio compagno cominciò a piangere isterico. "Sivie,
se muori, mi toglierò la vita. Non posso vivere senza di te. Ti amo. Se vivrai,
non toccherò mai più una goccia. Dio mio, non lasciarla morire, ti prego."
Quanto segue sarà duro da digerire: Ero in
grado di vedere senza occhi, di sentire senza orecchie, comunicare senza bocca o
altre parti del corpo. Sapevo tutto del passato e del presente. Ebbi la
sensazione che questo fosse il mio stato naturale e che il corpo fosse solo uno
stato temporaneo innaturale. Mi sentivo a casa, il mio posto era qui, dove
volevo stare.
Sapevo perchè mi era stato dato questo
corpo. Doveva essere un corpo femminile molto debole e fragile di salute, poichè
era questa l'esperienza che mi serviva (alla mia anima) per poter crescere
spiritualmente. Era come seguire al collegio un corso in una materia odiata
(come la matematica), perchè sapevi che era necessario per poter ottenere il
diploma. Così, pur riluttante, accettai questo corpo che era quello di una
famiglia della quale non avevo mai fatto parte. Sapevo anche che avevo già avuto
in precedenza il corpo di un'uomo robusto e meschino che abusava delle donne e
dei bambini. Ora era necessario provare cosa significava essere una donna
fragile e malaticcia. Capì perchè il corpo era legastenico. Ciò rappresentava
una dura prova negli anni 40-50 quando si veniva umiliati e puniti se non si
sapeva distinguere la destra dalla sinistra.
E perchè avevo scelto di diventare
infermiera, e che ogni volta che volevo dare le dimissioni e cambiare mestiere,
ne fui trattenuta. Era tutto chiaro. Andavo a scuola lontano da casa, e potevo
portarmi dietro un solo bagaglio. V'erano certe cose necessarie e poco spazio
libero. Potevo scegliere una cosa (una specie di osacchiotto preferito) - scelsi
la mia dote artistica, e fù una scelta saggia.
Gli spiriti sapevano che stavo per passare e
così feci. Poi pian piano cominciò ad apparire una luce brillante alla fine
della strettoia. Volevo raggiungerla. Divenne sempre più brillante, ed io
cominciai a vibrare sempre più forte. La luce ed io sapevamo entrambe che avevo
accettato questo corpo di malavoglia e che non avevo ancora completato il mio
compito.
Mi sentì rassicurata perchè non sarei stata
sola e perchè avrei ricordato molte cose riguardo la mia esperienza. Era come un
incoraggiamento da "brava bambina, ce la farai … siamo molto fieri di te." Avevo
pregato per molti anni per avere la certezza nel mio cuore che veniva qualcosa
dopo la morte … e che Dio e Gesù esistevano. Quando avevo sette anni, i preti e
le suore mi chiamavano un "Tommaso incredulo" perchè dubitavo di tutto.
Semplicemente sapevo che non era vero ciò che ci raccontavano, ma nemmeno sapevo
cosa fosse vero.
La luce sapeva quanto penoso era per me
cercare di ricordare. Cercare di dare un senso a dei frammenti di sogno che
altri bambini non avevano. All'età di 14 anni, quasi morì a causa di una grave
malattia ed avevo dei sogni nei quali ero fuori dal mio corpo e mi trovavo in
altri corpi, esperienze che non riuscivo a spiegarmi - e contrarie alla mia
religione.
All'età di sei anni vidi una piccola statua
del Davide di Michelangelo con una foglia di fico. Ne fui infuriata senza
capirne il perchè. Trovai un piccolo grumo di argilla di un blu intenso in un
ruscello accanto a casa nostra. Lo dissotterrai con molta cautela e corsì
eccitata da mia mamma. Le dissi che questo era il colore che doveva avere. Egli
doveva essere di quel colore. Ma non sapevo chi "egli" fosse. Ero tanto
esasperata che mi misi a piangere. Mia madre infine prese l'argilla dicendomi
che l'avrebbe conservata per "lui". Talvolta la notte - specialmente quando
avevo la febbre (e l'avevo spesso), lo sentivo dirmi: "Lunghe lente righe."
Sentivo questo sasso freddo e liscio - come una grande coscia. Dovevo pulirlo
con uno strofinaccio ruvido e con della polvere finissima dal cumulo lì accanto.
Ero sù in alto ed avevo paura di cadere, ma avevo ancora più paura di "lui". Da
adulta vidi una fotografia del vero "Davide" e sapevo subito che questo era
quello giusto. Sono fino ad oggi molto attaccata a questa statua. Ma oggi sò chi
era.
La luce mi promise che non avrei più avuto
esperienze di questo tipo e che me ne sarebbe rimasto il ricordo dopo essere
ritornata nel corpo. Sapevo che - malgrado avrei tanto voluto restare - dovevo
ritornare, e così feci. Di colpo ero di nuovo nel mio corpo, tremante, freddo e
pieno di dolori laceranti; non riuscivo a vedere a causa del sangue negli occhi.
La donna mi mise un panno asciutto sulla testa e mi pulì la faccia. Mi stesero
sul letto e se ne andarono. Il mio compagno svenì.
Verso mezzanotte arrivò il suo compagno di
stanza che mi portò all'ospedale. Dopo avermi cucito la ferita sulla fronte mi
rispedirono a casa. L'infermiera al pronto soccorso sapeva che soffrivo di una
commozione cerebrale, ma il medico non le prestò ascolto. Mi disse di avermi
trovata la mattina seguente seduta sui scalini davanti all'ambulatorio all'ora
d'apertura. Infatti vi ero. Il medico confermò che avevo una commozione
cerebrale, ma quando cercai di spiegarli cosa mi era accaduto, mi disse di
smetterla altrimenti avrebbe dovuto internarmi. Per un lungo periodo non ne
parlai a nessuno.
Non era importante per nessuno all'infuori
di me. Se si conosce o meno la verità, ciò non influisce sulla verità. Quando
tutti sapevano che la terra era piatta e che il sole le girava attorno, la terra
era comunque rotonda ed era essa a girare attorno al sole. Non sò come sono
arrivata sul vostro sito. Non sò perchè sto scrivendo quanto scrivo. Ho smesso
di pormi delle domande di questo genere. Grazie d'avermi dato l'opportunità di
scriverne. Ora mi sento meglio anche se sò che forse non verrà mai letto. Un
punto interessante. Il mio amato marito, la mia anima gemella morta nel 1973,
non c'era lì. Non mi aspettavo di trovarlo lì. E' di nuovo qui [sulla terra] ma
non deve riguardarmi dove a questo punto.
Assunzione di farmaci o sostanze che potevano influenzare l’esperienza: No
È stato difficile tradurre in parole l'esperienza? Si. Non esistono parole per
spiegarla a chi non ha mai vissuto una tale esperienza. Il mio medico mi disse
che si era trattato di un sogno, e che se continuavo a pensarci sù avrebbe
dovuto internarmi. Così tacqui.
Il momento dell’esperienza avvenne in
concomitanza con un evento che minacciava la vita? Si, ero sottoposta a massaggio
cardiaco.
Qual era il vostro livello di coscienza e vigilanza durante l’esperienza? Era uno scenario assai interessante. Queste
due persone che quasi non stavano in piedi dall'ubriachezza ora agivano in
maniera del tutto sobria e eseguivano un massaggio cardiaco con una tale bravura
che ne rimasi stupita. Trovai ciò molto interessante.
Osservai quando proseguì il mio compagno, ma
era come guardare un bimbetto con attorno a se tanti pannollini cadere per terra
e mettersi a strillare. Non si è fatto male. Piange dalla frustrazione. Era per
lui un'esperienza dalla quale imparare, e stà bene. Questa è la parte che non mi
riesce difficile spiegare. Quella seguente invece si, in quanto non è facile
spiegarla a parole.
L’esperienza era come un sogno?
Questa parte della mia esperienza non aveva
alcuna somiglianza con un sogno. Era la realtà, e al momento di viverla la
capivo perfettamente. Simultaneamente a quanto sopra, v'erano di fronte a me
alcune entità dall'aspetto fisico uguale al mio … nel nostro stato naturale
incorporeo. Eravamo delle masse energetiche ovoidali che oscillavano a frequenze
diverse. Sulla mia sinistra v'erano due masse energetiche … in mancanza di
un'espressione adeguata le chiamerò dei "spiriti". Stavano oscillando alla mia
stessa frequenza. Erano felici di vedermi.
Erano entrambi nostri vicini di casa quando
erano nel loro corpo (avevano all'incirca 30 o 40 anni più di me). Mia madre mi
aveva scritto che uno di loro era morto qualche mese prima. Due settimane dopo
la mia esperienza, mi scrisse che l'altro era morto soltanto alcuni giorni prima
della mia esperienza. Mi sentivo molto vicina a questi spiriti. V'erano altri
tre spirito dietro a loro, poi altri quattro, ed un'ulteriore riga di circa
quattro di loro. (Col andare degli anni la memoria sbiadisce su specifici
punti). Sulla mia destra c'erano tre spiriti, poi altri tre o quattro.
V'era come uno stretto corridoio tra questi
due gruppi. Non esisteva pavimento o altri oggetti fisici. Dalla parte del
corridoio, nella terza riga di destra, c'era lo spirito che aveva abitato il
corpo di mio padre. Egli morì nel 1969. Non mi sentì molto vicina a questo
spirito.
Hai sperimentato una separazione della
coscienza dal corpo? Si, vedi racconto
Quali emozioni hai provato durante l’esperienza? Vedi racconto
Avete sentito dei rumori o dei suoni insoliti? No. Non avevo orecchie. Non sentì alcuna musica come
ricordano altri.
Sei passato in un tunnel o in un recinto? No
Hai visto una luce? Si
Confortevole, molto brillante, "bianca". Era
un collettivo di tutta l'energia dalla quale ero al momento separata. Gli
"spiriti" attorno a me erano anche loro parte della luce, ma erano ora qui per
darmi il benvenuto e sarebbero poi rientrati a far parte della luce
"collettiva".
Hai incontrato o visto altri esseri?
Si. Li conoscevo tutti, ma non
tutti facevano parte della mia attuale vita.
Hai sperimentato una revisione degli eventi
passati nella tua vita? Si, vedi racconto
Durante la tua esperienza hai osservato o
ascoltato cose che riguardavano persone o eventi che potevano essere verificati
in seguito?
Si. Non sapevo che uno dei vicini di casa
che incontrai sottoforma d'energia era morto. Non posso però provarlo ora, in
quanto mia madre morì l'anno scorso in seguito ad Alzheimer. Fù lei a scrivermi
per informarmi della sua morte.
Hai visto o visitato posti, livelli o
dimensioni meravigliose o distinte?
No
Hai avuto la sensazione di tempo o spazio
alterati? Si.
Lo spazio e il tempo non hanno alcun
significato. Essi sono legati al corpo.
Hai avuto la sensazione di una conoscenza
speciale, di un ordine o uno scopo universale? Si
Hai raggiunto un confine o una struttura
fisica limitante? Si. Sapevo di non poter entrare la luce. V'era anche una separazione tra
me e le altre entità.
Hai avuto conoscenza di eventi futuri?Si. E'cosa da brividi, ma cerchèro di non farmeli venire.
Quando mio figlia aveva 16 anni, lo vidi steso in una bara, ma aveva un leggero
sorriso sulle labbra e sapevo che stava bene. Una settimana dopo fù coinvolto in
un grave incidente stradale che tre altri ragazzi non sopravvissero. Fù "levato"
fuori dalla macchina alla prima di dieci capovolte e ne riportò una leggera
lesione al collo. Un medico, due poliziotti e diversi soccorritori erano sul
posto dell'incidente, e tutti dissero che era la cosa più sbalorditiva a cui
avevano mai assistito. Era come se qualcuno l'avesse levato sù e rimesso in
piedi. Mio marito (che era morto 6 anni prima) aveva tanto amato questo ragazzo,
e sono certa che era lui il responsabile dell'accaduto.
Sei stato coinvolto o consapevole della
decisione di ritornare nel corpo? Si. Sapevo che dovevo ritornare. Era fuori discussione. Non ne ero
felice, ma non avevo altra schelta.
Hai acquisito poteri psichici, paranormali o altri
particolari doni dopo l'esperienza, che non avevi prima? No.
Tuttavia mi riesce meglio accettare / capire le cose
che sono accadute sin dalla mia infanzia. Ho anche la forte sensazione che non
sia cosa positiva incoraggiare o cercare attivamente queste esperienze. Ogni
tanto sento una pressione sulla spalla e penso … non andarci … non ti servirà.
Sulle prime, i miei colleghi all'ospedale ridevano
quando lasciavo il carrello d'emergenza davanti alla camera di un paziente anche
quando non v'era alcuna evidenza che indicasse un problema. Talvolta nemmeno
conoscevo il paziente. Non sapevo perchè lo facevo. Però, prima che finisse il
turno, il paziente puntuale dava l'"allarme" - il carrello d'emergenza era
attrezzato per dei casi di collasso cardiaco o altre emergenze potenzialmente
fatali.
Un'infermiera originaria della Giamaica era convinta
che si trattava di voodoo. Un medico se lo spiegò col fatto che ero più
sensitiva ai minimi cambiamenti riguardo le condizioni di un paziente, e
incoraggiò le altre infermiere ad essere più attente e osservare meglio.
Capisco ora anche perchè alcuni dei miei pazienti
dicevano che la loro sofferenza diminuiva quando li toccavo. A volte sentivo un
caldo fluire d'energia fuoriuscire dal mio corpo quando li toccavo. Ciò li
rilassava. Se però lo facevo troppo spesso, mi stancava oltremodo. Oggi
l'applico soltanto quando si tratta dei miei nipotini.
Lavorava presso di noi un chirurgo che ci dava (a noi
infermiere) un caldo e confortante abbraccio quando ci incontrava nel corridoio.
Lo chiamava un'abbraccio ricostituente.
Quando aveva il livello energetico basso, ne prendeva
un pochino di ciascuna di noi. Se invece ne serviva a noi, spartiva con noi la
sua energia. La gente per la maggiorparte ci scherzava sù, ma alcuni lo
chiamavano persino uno "sporco vecchio". Ma io mi sentivo sempre molto rilassata
e calma dopo un suo abbraccio. Era un uomo grande di statura e per un'attimo
potevo sentire che ero dentro al suo corpo. Non ho mai avuto la sensazione che
fosse in qualche modo sessuale … era un'atto spirituale. Dopo che l'aveva
praticato per 20 anni, l'amministrazione ospedaliera gli comunicò che gli
sarebbero stati revocati i privilegi se avesse continuato a farlo. Allora smise
di farlo, e ne fui molto arrabbiata. Prima di lasciare l'ospedale per l'ultima
volta, dopo il licenziamento, glielo raccontai. Mi ricordo d'averlo guardato in
viso, era raggiante. Sorrise solo e mi disse: "Tu sai". Gli risposi: "Si".
Era stato chirurgo in un'unità mobile dell'esercito
durante la guerra. Non sò cosa gli era successo. Sono stata testimone di come ha
salvato vite ed eseguito operazioni che nessun'altro medico del nostro ospedale
se la sentiva di fare. Non l'ho più visto da allora, ma aveva uno spirito molto
speciale.
Una decina d'anni fà, un giovane studente venne a casa
nostra con tre altri studenti per lavorare ad un progetto per il collegio
insieme a mia figlia. Avevo raccontato ai miei figli della mia esperienza alcuni
anni prima, ma penso non mi avevano creduto - così lasciai perdere. Fui attratta
da questo giovane seduto al nostro tavolo. Levò lo sguardo verso di me, e non
saprei dire dove siamo andati col nostro spirito. Non v'erano parole, solo una
sensazione molto calorosa e "sapiente", una comunicazione che non saprei
descrivere. Fui riportata nel mondo reale dagli scossoni che mi diede mia
figlia. Era molto irritata e voleva sapere cosa stava succedendo. Le dissi: "Lui
sà". Egli rispose: "Si". Mia figlia voleva sapere cosa egli sapesse, e le
spiegai che era stato presso la Luce. Disse di avere avuto cinque o sette anni …
ad un'età molto giovane. Li lasciai ai loro studi. Più tardi, quello stesso
giorno, mia figlia mi disse che ora credeva alla mia "storia", in quanto questo
ragazzo le aveva raccontato un'esperienza molto simile. Non l'aveva mai
raccontata a nessuno prima, ma seppe, appena mi vide, che anch'io sapevo e
perciò non si sentiva a disagio nel raccontarla.
É cambiata la tua vita in particolare a
seguito della tua esperienza?
Si.
Fui licenziata assieme ad altre 60 infermiere quando
avevo 58 anni. Ogni qualvolta che volevo inoltrare una richiesta di
disoccupazione o una candidatura per un'altro impiego, qualcosa mi bloccava. Per
la maggior parte del tempo non ci penso, quasi dimentico la mia esperienza. Però
quando qualcosa mi blocca dal fare una particolare cosa, ciò mi dà da
riflettere.
Ebbi la sensazione che la mia carriera da infermiera
era guinta alla sua fine, e così andai in pensione. Diventai artista e "nonna".
Ho dipinto dei ritratti ad olio che mi lasciano stupefatta. Non sò da dove mi
spuntano le idee per le sculture d'argilla Femo. Mi siedo lì con un pezzo
d'argilla in mano, e prima che me ne accorga, si è formato un piccolo folletto,
o una buffa scimietta, una fatina o qualche altro essere fiabesco. Sono molto
brava in tutte le opere d'artigianato, eccetto l'acquerello. Non ci riesco a
farmelo imparare, per cui ho lasciato perdere.
Qualche tempo fà un ragazzino mi chiese di fargli un
ritratto per sua nonna. Quando il suo amichetto di sei anni lo vide, ne voleva
uno per i suoi genitori. Ne furono tanto impressionati che mi pregarono di farne
uno anche per il loro figlioletto di due anni. Mi riuscì stupendo. Suo padre mi
diede $20 che però non volevo. Mi disse che era per le mie spese in tela e
colori. Sono gli unici soldi che abbia mai accettato per le mie opere d'arte.
Piuttosto le dò via. Come regalo, i miei figli ed i loro amici mi portano spesso
dei buoni regalo del negozio d'artigianato locale, così posso sempre rifornirmi.
Ho realizzato tante diverse opere con ogni sorta di materiale e loro si scelgono
quello che vogliono. Quest'occupazione mi dà molta gioia e soddisfazione, e
sento che è quella "giusta". E' la mia ricompensa per il compito assegnatomi.
Una promessa della Luce per agevolarmi il soggiorno quì.
Hai condiviso questa esperienza con altri? Si
Quali emozioni hai provato dopo la tua
esperienza?
Paura di essere rinchiusa in una clinica per malattie
mentali se qualcuno dovesse scoprirlo. Paura di essere considerata "squilibrata"
e magari perdere la licenza d'infermiera. Frustrazione non potendone parlare a
nessuno. Non provo alcuna paura di fronte alla morte, ma molta paura del periodo
precedente la morte del mio corpo. Cinque giorni fà il mio medico mi chiese come
desideravo fosse la mia morte. All'età di 63 anni bisogna pensarci.
Mia madre morì nell'agosto dello scorso anno in seguito
ad Alzheimer, all'età di 89 anni. Morì di fame perchè non si ricordava come
mandar giù un boccone. Aveva dichiarato nel suo testamento biologico che non
voleva essere nutrita a forza. Mi sono presa cura di lei per 24 ore al giorno e
per sette giorni la settimana durante 13 mesi, rispettando i suoi desideri. Ma
quanto avrei voluto ficcarle quel dannato tubo nello stomaco e nurtirla via
sonda. Ho dovuto guardarla morire poco alla volta, giorno dopo giorno. E' la
cosa più dura che mi sia mai capitata, e vorrei risparmiarla ai miei figli. Mia
madre non mi riconosceva più. Non riconosceva neppure se stessa. Mio padre morì
a 68 anni con un sorriso sul viso - arresto cardiaco. Era fumatore come lo sono
anch'io. Faceva un lavoro molto stressante. Come me. Ho un problema cardiaco che
se non trattato condurrà alla morte. Se prendo dei farmaci, vivrò e sarò in
balia dell'Alzheimer. Sento che mi è data una scelta. Non è quella che il medico
o i miei figli approveranno. Tengo la ricetta in mano … e la metto da parte.
Sento il peso gravare sulle mie spalle … "Và bene così".
Quale fu la parte migliore e quale la peggiore
della tua esperienza?
Era meravigliosa, confortante in ogni suo aspetto. La
parte dura venne poi.
C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere
riguardo all’esperienza?
Penso abbia raccontato abbastanza. Grazie di
quest'opportunità.
In seguito all’esperienza hai avuto altri
eventi nella tua vita? Medicine o sostanze che riproducessero una qualunque
delle parti dell'esperienza?
Non saprei. Ho cercato di riprodurla … ma mi sono
sempre fermata - avevo la sensazione che non era giusto. Il padre di mio nipote
è in grado di fare delle escursioni legato ad un filo dorato. Ci ho provato una
sola volta, ma il filo era staccato, per cui mi fermai e non ci riprovai più.
Le domande a cui hai risposto e le
informazioni fornite descrivono accuratamente ed esaurientemente la tua
esperienza?
Si, sono tornata a capo più volte aggiungendo delle informazioni in quanto le
vostre domande hanno fatto riemergere molti ricordi.
Si prega di offrire tutti i suggerimenti che avete per
migliorare il questionario www.nderf.org
Avete fatto un gran bel lavoro. Sono contenta che ora
abbia finito. Mi accorgo ora che mi fa male il sedere e che ho una gran fame.