NDE di VV
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Descrizione dell'esperienza:
E una lunga storia, ma visto
quante altre storie simili alla mia ci sono, immagino che un giorno o l’altro io
debba scriverla. Intanto brevemente, ci è voluto dai miei 17 ai miei 50 anni per
farmi un’idea obiettiva con un po di aiuto dai libri di ogni religione, articoli
e internet, quest’ultimo è stato il miglior modo per rendermi conto che non sono
sola!
La prima volta che ho avuto
l’esperienza di un’altra realtà avevo 17 anni; stavo partorendo (lo so, ero un
po giovane) ma avevo delle convulsioni. Smisi di respirare. Comunque, quando mi
risvegliai, terribilmente assetata, l’infermiera mi portò dell’acqua ed era come
bere la vita stessa. Dissi all’infermiera che non avevo paura di morire. Mi
chiese come mai e le risposi che ero stata in un’altro posto. Provai a spiegarle
ma non trovavo le parole. Ma nella mia mente, ricordavo di essere stata in una
camera grigia con altre persone. Sembrava una sala d’attesa. La gente si
avvicinava. Ne ho riconosciuti alcuni come probabilmente facenti parte della
famiglia, ma non li conoscevo. Tuttavia, loro conoscevano me.
Ricordo un meraviglioso sentimento
d’amore et calore, verità et premura. C’era un sentimento incondizionato di
completezza e volevo restare con questa gente. Non si parlava usando parole
perché c’era una specia di comprensione telepatica. La cosa più importante che
mi dissero era che dovevo tornare indietro. Li pregai e cercai di convincerli.
Semplicemente mi era impossibile immaginare di dover lasciare questo sentimento
di totale amore et calore ma loro insistettero, “Devi tornare indietro, hai
delle cose da fare”.
Mi sono quiondi ritrovata nel mio
corpo di nuovo, con tutto il dolore e il disagio del travaglio. Era il 1969.
Ho avuto svariate esperienze
spirituali dopo di questa. Essendo giovane con un marito e degli amici
altrettanto giovani, si andava a delle feste. In particolare ad una festa a casa
mia quancuno portò dei dolci che non erano normali. Quale che sia stata la
sostanza contenuta nel mio dolce, stavo ridendo e tutto a un tratto mi sono
ritrovata con un uomo con un mantello con cappuccio che mi parlava.
Aveva una barba grigia. Mi ricordo
che sembrava molto gentile e mi stava ponendo delle domande. Poi ho visto
un’immagine davanti a me. Era un motivo. Lo guardai attentivamente, era
un’arazzo. Potevo vederne la trama. Quest’arazzo ero io. Lo sentivo. L’uomo con
la barba mi esortò a guardare più da vicino. Quando lo ingrandii fino a veder
ogni punto colorato, mi sono vista in una scena della mia vita. Mi stavo
guardando in una situazione passata e ogni scena mi mostrava come le mie azioni
avevano influito sugli altri.
Cominciai a vedere tante scene in
cui ero stata egoista, avara, crudele, calculatrice, irresponsabile che
cominciai a vergognarmi completamente, era un sentimento travolgente di
tristezza per il mio comportamento verso gli altri. Quindi l’uomo gentile mi
tirò fuori dalla mia sofferenza et disse “Hey, non è tutto cattivo” e visitammo
altre parti del motivo et atri eventi rivisti come in un video. Vidi scene in
cui sentivo che andava bene. Ero stata gentile, disponibile, affetuosa e
divertente, e tante altre cose che mi fecero sentire che non era così male.
Quindi mi mostrò l’altro lato dell’arazzo.
C’erano tanti fili sciolti, sembrava un po’ disordinato. Glielo feci notare e
l’uomo “E’ così perché non è ancora finito."
Quando mi svegliai, pensai di
essere stata via per giorni ma non poteva essere durato più di qualche minuto.
Questo accadde quando avevo 18 anni. Ora so il senso dell’arazzo della vita. Ho
avuto altre esperienze e sin dall’inizio mi sono ritrovata a parlare a Gesù o a
qualcuno. Semplicemente sapevo che erano là. Comunque, durante questi fatti mi
dicevo che stavo semplicement sognando il tutto, avendo una fervida fantasia, e
ero un po svitata. A volte non ero sicura se fosse vero o no. Semplicemente ero
incline a parlare ad alta voce con Gesù quando le cose andavano troppo male.
Trovavo che pregare funziona veramente. Ho imparato a fare attenzione
all’oggetto della mia preghiera. Le mie preghiere erano esaudite, ma non nel
modo in cui me lo sarei aspettato. Ci sono lezioni da imparare e alcune sono
molto dure.
Ho trovato un libro, “Il Tao della
fisica”. Ho dovuto comprarlo perché appena l’ho sfogliato ho visto una specie di
immagine di ciò che l’autore chiama “la danza di Shiva”. Ho sempre una
sensazione di calma soddisfazione e di conferma quando leggo qualcosa di cui o
fatto l’esperienza. La “danza di Shiva” è una visione della vita in cui nulla è
inutile o perso. Ho visto energia irradiata ovunque interagire quindi rientrare.
L’energia volava via verso nuove attrazioni. Costruiva, cresceva, esplodeva e
rientrava per poi ricominciare, nulla era perso, sempre in moto.
Mi ricordo che quando vidi ciò
sapevo quando importanti noi tutti siamo. Facciamo tutti parte di qualcosa di
grandioso ed esiste realmente un piano.
L’ultima esperienza avvenne quando
avevo trent’anni. Sebbene non fosse l’ultima rivelazione è stata la più gloriosa.
Non ero molto serena, Sentivo che stavo combinando un pasticcio. Sentivo come se
non stessi facendo la cosa giusta, a piuttosto quella sbagliata. Non potevo
togliermi dalla mente questo pensiero “Hai qualcosa da fare”. Se solo avessi
saputo quanto avevo da fare mi sarei sforzata.
Sembrava proprio che non stessi
facendo ciò che ci si attendeva da me. Ma ci sono state occasioni, quando
parlavo alla gente, dopo qust’ultima rivelazione, in cui mi sono trovata a dir
loro cose che li lasciavano a bocca aperta. Pensavo “da dove vengono queste
parole?”. Comunque, non ero contenta di me stessa e mi sentivo disperare, quindi
feci qualcosa che in genere non farei. Andai alla chiesa del mio paese. Era
venerdi santo ed ero tristissima. C’erano candele, vesti e una processione verso
il pastore. Questi distribuiva un sorso di vino e una fettina di qualcosa che
sembrava carta di riso. Beh, ho seguito gli altri, avendo pianto quasi tutto il
tempo della messa. Ho seguito la coda e sono stata benedetta e ho accettato il
dono.
Da allora ho saputo che non avrei
dovuto farlo perché non ero stata comunicata in quella Chiesa. Ma infine, Gesù
mi ama, no? E poi davvero non lo sapevo. Era Pasquetta. Quella mattina mi sono
svegliata presto et alzata dal letto. Mio marito mi ha chiesto cosa c’era. Gli
risposi “Gesù, ho visto Gesù!”. Mi rispose “E’ solo un sogno, torna a letto”. In
nessun caso accettero che sia stato solo un sogno. Avevo visto la più brillante
delle luci. Riempiva completaente la mia vista come una luce atomica ma senza
far male agli occhi. Avevo paura. In mezzo a questa luce c’era un essere. Aveva
una veste bianca (ho letto poi questa descrizione nella bibbia, ma è stato
proprio quello che ho visto). Aveva lughi capelli. Mi ricordo di avergli visto
una corda alla vita con un pennacchio alle estremità. Ma più di tutto ricordo i
suoi piedi. Erano perfetti, fatti di marmo con dei magnifici sandali. Mi ricordo
di essermi sentita così piccola, come un granello di sabbia o di polvere,
semplicemente guardando i suoi piedi! Qundi mi parlò. Non ricorderò mai in tutta
la mia vita cosa mi disse, mi ricordo solo il suono che emise, come se fossi
stata al centro di un terremoto. Rimbombava, era profondo e le parole non
sembravano necessarie. Non era contento di me anche se apprezzava la mia
presenza e mi fece capire che mi conosceva, ma ero talmente intimorita e
spaventata che mi svegliai. Perciò, in sogno o nella realtà, parlo davvero con
Gesù.
Assunzione di farmaci o sostanze che potevano influenzare l’esperienza: Non
saprei Medicine in ospedale?
È stato difficile tradurre in
parole l'esperienza? Si Nulla nella
vita è comprabile... spiegazione
limitata, a causa dell’educazione, per darne un resoconto esatto
Al momento dell’esperienza c’è
stato un evento che metteva a rischio la vita? Si Avevo
delle fitte, avevo smesso di respirare, figlia nata col forcipe.
Qual era il vostro livello di coscienza e vigilanza durante l’esperienza?
Completamente cosciente
L’esperienza era come un sogno? Si
Hai sperimentato una separazione
della coscienza dal corpo? Si
Quali emozioni hai provato durante
l’esperienza? Ogni emozione immaginabile.
Avete sentito dei rumori o dei suoni insoliti? Non che io
ricordi, ma la comunicazione non sembrava aver bisogno delle labbra.
Sei passato attraverso un tunnel o
in una recinzione? Si Ero in una
camera spoglia riempita di gente. La camera era grigio nebbia. Sapevo di voler
andare altrove, ma loro non volevano.
Hai visto una luce? No
Hai incontrato o visto altri
esseri? SiSembravano gente normale, anche se parlavano
telepaticamente.
Hai sperimentato una revisione
degli eventi passati nella tua vita? No
Hai visto o visitato posti,
livelli o dimensioni meravigliose o distinte? Non
saprei Se è stato il caso nonn saprei dirlo ora, ma ricordo le
emozioni.
Hai avuto la sensazione di tempo o
spazio alterati? No
Hai raggiunto un confine o una
struttura fisica limitante? SiNon potevo
andare oltre la camera, dissero che dovevo tornare indietro.
Hai avuto conoscenza di eventi
futuri? Non saprei Talvolta ho come
l’impressione di sapere in anticipo cosa accadrà ma probabilmente non più degli
altri, sembra più intuizione anche se ho avuto qualche sogno che si è realizzato.
Sei stato coinvolto o consapevole
della decisione di ritornare nel corpo? Si Ero
molto delusa, l’esperienza dell’amore, il calore, la premura era travolgente.
Hai acquisito poteri psichici,
paranormali o altri particolari doni dopo l'esperienza, che non avevi prima? Si Descritti
prima.
Dopo l’esperienza avete cambiato atteggiamento o convinzioni? Si
All’inizio provai a dimenticarla.
Avevo solo 17 anni. C’erano talmente tante esperienze che volevo fare nella
vita. Cercai di dimenticarlo come se non fosse stato niente di più di un sogno
molto vivido. Ma col passare degli anni, diventò talmente forte, e più leggevo e
parlavo con la gente, più mi rendevo conto di non essere l’unica. Si, sono
profondamente cambiata ma è difficile da vivere nella vita quotidiana. Bisogna
nasconderlo. Attraverso quelle che chiamo le mie “rivelazioni” so di per certo
che siamo tutti parte di qualcosa di molto più grande, ogni cosa che facciamo è
interconnessa et bisogna cercare di preoccuparsi tanto quanto possibile delle
nostre credenze.
Hai condiviso questa esperienza
con altri? Si
Non ho avuto una gran reazione dal
vicario, mi ascoltò e poi mi benedì, è tutto...L’ho raccontato ai miei figli, il
più giovane ha 24 anni ora... pensano che io sia un po eccentrica ma almeno ora
lo sanno...recentemente ho cominciato a parlarne molto di più, se solo ciascuno
fosse cosciente della sua importanza!!! Fin’ora la gente a cui ho parlato di
questi eventi sono rimasti calmi e pensosi, oppure hanno già sentito parlare di
queste cose, e mi danno qualche spiegazione apparentemente plausibile riguardo
al fatto che tutto è nella mia testa.
Quali emozioni hai provato dopo la
tua esperienza?Ho un desiderio irrepressibile di
conoscere il vero motivo per cui sono tornata, sebbene io sappia che non avrei
avuto i miei figli se non fossi tornata. Sono profondamente frustrata quando
faccio qualcosa di stupido.
Quale fu la parte migliore e quale
la peggiore della tua esperienza?
Tutto
C’è qualcos’altro che vorresti
aggiungere riguardo all’esperienza? Quando ho visto la figura di Gesù
nell’eperienza della preghiera, era come una luce atomica, ma neanche questa
descrizione le rende giustizia.
Tutti dovrebbero avere una NDE.
É cambiata la tua vita in
particolare a seguito della tua esperienza? Si
E sempre là, anche quando cerco di
ignorarla. Ho descritto molte cose che mi sono accadute e che avrebbero potuto
accadere inizialmente durante la NDE. Preghiera e una “sostanza”. Oppure
potrebbero essere state delle esperienze intensificate ulteriormente ma nate
dalla preghiera, o dalla sostanza nel dolce.
Le domande a cui hai risposto e le
informazioni fornite descrivono accuratamente ed esaurientemente la tua
esperienza? Si
Mi aspettavo che non avreste fatto
domande pertinenti, ma andando avanti nel vostro questionario ho capito che è
suffiecientemente completo per me, anche se c’è talmente di più.
Si prega di offrire tutti i
suggerimenti che avete per migliorare il questionario del
www.nderf.org ?
Per me non sono le domande ad
essere importanti, ma la comprensione della gente che legge le risposte.